Le società sostenute dai fondi di
'private equity' battono le altre per ricavi, rendimento e occupazione
di Paola Jadeluca - Financialounge
ROMA
- Le società in portafoglio a fondi di private equity hanno fatto
registrare un rendimento superiore a quello delle altre aziende private, ricavi
superiori e persino crescita occupazionale maggiore. E’
il risultato dell’indagine condotta da PwC Italia sugli ultimi risultati
finanziari pubblicamente disponibili (bilanci 2022) delle società sostenute da
private equity mostra il raggiungimento dei valori più alti mai registrati dal
2018. Dati che confermano il nuovo volto del private equity e più in generale
del private capital, sempre meno legato all’obsoleta immagine di investimento
da puro ritorno finanziario e sempre più vocato invece al rafforzamento della
crescita e al consolidamento industriale delle realtà target.
Dopo
la fase critica del Covid-19 e la diffusione della pandemia nel 2020, le
società che hanno alle spalle fondi di private equity e capital venture
continuano a mostrare forte ripresa, e hanno registrato il più alto livello di
ricavi in termini di Cagr, tasso medio annuo,
arrivato nel 2022 al 7,5% sugli ultimi cinque, rispetto al 6,5% del 2021. Con
un differenziale di 5,6% rispetto all’andamento del Pil del Paese. Il confronto
più rilevante è quello con il benchmark di riferimento, composto da
medie e grandi imprese italiane estrapolate dalla survey di Mediobanca Research “Dati cumulativi di 2.150 società italiane”: le
imprese del benchmark infatti hanno visto i propri
ricavi in crescita del 2,2%, con un gap di 5,3 punti percentuali rispetto a
quelle sostenute da fondi di Pe. Un divario che si è mantenuto relativamente
stabile, il gap nel 2021 era di 5,2 punti.
Strettamente
legato alla forte crescita dei ricavi, anche l’occupazione nelle società
in portafoglio ai Pe è cresciuta con un Cagr medio
del 6,9% nel 2022, in crescita dello 0,9% sul 2021. Anche in questo caso il
confronto con il benchmark vede in vantaggio la pattuglia di società gestite da
Pe e nel 2022 il divario si è addirittura allargato a +6,7 punti percentuali,
rispetto al +6 del 2021: il differenziale più alto mai registrato negli ultimi
cinque anni. “Dati che confermano il focus che i i
private equity hanno nello sviluppo del business, anche tramite la crescita
della forza lavoro”, commenta Francesco Giordano, Private Equity Leader
di PwC Italia. Il Private Equity ha generato circa 41mila posti di
lavoro in Italia nel campione di società analizzate tra il 2018 ed il 2022. In
crescita anche l'indice manageriale: il numero di amministratori nelle società
sostenute da Pe è cresciuto del 10,7% nel 2022, rispetto al 5,3% nel 2021.
Come
evidenziato da Banca d’Italia e supportato dai dati Aifi, sta emergendo con
forza negli ultimi anni il ruolo del private capital – la famiglia di strumenti
dedicati al finanziamento del mercato privato, che oltre al Pe e al venture
Capital comprende anche il Private Debt- come
supporto al cambiamento e allo sviluppo dell’economia reale. Il potenziale
delle imprese, che devono crescere e internazionalizzarsi ha bisogno di
capitali che il settore del private capital è in grado di offrire insieme a
competenze, know how e contatti che possono essere
valorizzati in ogni storia aziendale.
Certo,
avere alle spalle fondi di private equity non mette al riparo dalla
congiuntura geopolitica mondiale, né da altri fattori. Per esempio, il
tasso di redditività delle aziende sostenute dal Private Equity ha registrato
una leggera flessione, con un Cagr medio del 7,1% nel
2022 (-0,3% rispetto al 2021): flessione dovuta all’aumento dei prezzi delle
materie prime e dei servizi di pubblica utilità in relazione allo scenario
inflazionistico globale, ma la redditività resta comunque superiore
all’indice di riferimento.
Il
2023 ha fatto registrare una frenata nella raccolta, dovuta in particolare
all’impennata dei tassi di interesse, che ha dato luogo forti cali nelle
operazioni di investimento, nelle exit e nel fundraising. Eppure, nonostante la
frenata della raccolta, i dati mostrano una crescita degli investimenti
da parte di Family Office, per esempio, segno che è sempre più forte la spinta
a indirizzare risorse private verso l’economia reale.
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(www.financialounge.com Paola
Jadeluca è stata giornalista di Repubblica per
oltre 30 anni, curatrice del settimanale Affari & Finanza, esperta tra
l'altro di vini e cucina)