TRIBUNA
L'AMERICANA
REDBIRD RINUNCIA ALL’ACQUISTO DEL "TELEGRAPH"
LONDRA - Il
fondo d’investimento Usa RedBird Capital ha
rinunciato all’acquisizione da 500 milioni di sterline del gruppo editoriale
inglese che pubblica il Telegraph, testata giornalistica di riferimento nel
mondo conservatore del Regno Unito. Lo scrive PrimaOnline..
“RedBird ha ritirato la sua offerta d’acquisto di
Telegraph Media Group”, ha dichiarato un portavoce del fondo, senza entrare nel
merito della decisione. Come sottolineano i media britannici, questo getta
incertezza sul futuro della società editoriale, da tempo al centro di
trattative dopo che era stata messa in vendita.
Le trattative
per garantire un futuro al gruppo editoriale sono andate avanti per diverso
tempo, e la scalata del fondo di Gerry Cardinale aveva subito più di uno stop.
L’anno scorso una prima offerta, in partnership paritaria col fondo emiratino
Imi, era stata bloccata dall’intervento del precedente governo conservatore,
guidato dall’allora premier Rishi Sunak, preoccupato
per l’indipendenza dei media britannici rispetto a una temuta influenza di
Stati esteri.
Il fondo aveva quindi fatto una nuova offerta in maggio, come unico azionista
di controllo, mettendo sul piatto 500 milioni di sterline e raggiungendo così
un accordo preliminare per il Telegraph Media Group. Cruciale in quel passaggio
era stato l’alleggerimento delle regole restrittive sulle ingerenze straniere
introdotto dall’attuale esecutivo laburista di Keir Starmer, ma il deal non è stato comunque concluso.
Ma anche in
questo secondo caso non erano mancate le critiche. Un gruppo di nove organizzazioni per i diritti umani e la libertà di
espressione, fra cui Index on Censorship, Reporters
sans frontières e Article
19, aveva chiesto alla ministra della Cultura britannica, responsabile anche
per i media, Lisa Nandy, di bloccare l’acquisizione
puntando il dito sui rischi di una possibile interferenza straniera per i
presunti legami con la Cina del presidente del fondo americano, John Thornton.
In merito era stato invocato l’intervento dell’autorità di regolamentazione
della concorrenza (Cma) e di quella che vigila sui
media (Ofcom).
La stessa
ministra Nandy si sarebbe dovuta pronunciare a breve
sulla necessità o meno di sottoporre l’acquisizione al vaglio degli organi di
vigilanza.
Dopo la marcia
indietro degli americani, il direttore del Telegraph, Chris Evans ha mandato un
messaggio allo staff del quotidiano.
“Da un lato, non è un segreto che io, tutti i caporedattori e molti dei nostri
giornalisti nutrissimo delle perplessità su questa offerta. Dall’altro lato, è
anche ovvio che questo processo si è protratto per troppo tempo”.
“Il Telegraph merita proprietari che abbiano a cuore il giornalismo e che siano
disposti a investire. Faremo del nostro meglio per garantire che questo processo
si concluda il prima possibile, con un acquirente che condivida la nostra
passione e la nostra ambizione per il Telegraph”, ha concluso
***
(Credits: PrimaOnline)